IANTINVS

Gregori, Epigrafia anfiteatrale, p. 64, n. 45; Gregori, Brescia Romana I, p. 227, C 107,0301, II, pp. 207,260; Mollo, Mobilità sociale, p. 327, n. CCCLXVIII.

InscrIt X.5/1, 301 (A. Garzetti) (= CIL V, 4506; Suppl. Ital. 8, Brixia 2, p. 170, n. 301; IB 312).

In un’iscrizione rinvenuta in una corte privata presso la chiesa di S. Giacomo al Mella a Brixia (od. Brescia), pervenutaci soltanto in riproduzione manoscritta¹, databile agli inizi del secolo II², si può osservare un ampio specchio epigrafico che riproduce al centro della scrittura l’immagine di un gladiatore con spada sollevata nella mano destra, il testo così riferisce: D(is) M(anibus).| Iantino | retiario, | qui vixit an|nos (viginti quattuor), | m(enses) (quattuor), natio(ne) | Fryx, pugna|rum (quinque). Ingenua | posuit coniugi | karo, cum quo | vixit an(nos) (quinque), m(enses) (duos). (InscrIt X.5/1, 301).

L’epigrafe fornisce tutte le informazioni biografiche essenziali per inquadrare il personaggio, l’indicazione dell’origine del gladiatore capita soltanto in un terzo dei casi analoghi attestati da testimonianze dell’Italia settentrionale, è un caso unico per quanto riguarda i munera gladiatoria brixiani ³.

Iantinus fu di natio ⁴ Fryx, termine scritto secondo la trascrizione fonetica, ma che va emendato in Phryx, ovvero di origine frigia, dall’antica provincia romana di Phrygia, una delle più importanti province dell’Asia Minor (corrispondente ad ampia parte dell’odierna Turchia occidentale).

Il cognomen è servile, potrebbe apparire un soprannome, in quanto il significato dello stesso potrebbe suggerire alcune caratteristiche della persona: Ianthinus o Ιάνθινος equivale infatti a un’attribuzione di color violetto o purpureo⁵, magari associabile alla carnagione scura oppure al colorito dei capelli.

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Iantinus fu onorato dalla moglie, Ingenua, che ne ricordò la sua attività di retiarius (InscrIt X.5/1, 301). Il retiarius, a differenza della semplice immagine da gladiatore riprodotta nella tradizione manoscritta, rappresentava una categoria ben definita di combattenti, giacché la qualifica denotava appunto il corredo impiegato per contendere nell’arena. Retiarius deriva dal latino rete o retentaculum, infatti i retiarii all’ingresso nell’anfiteatro gettavano una rete sull’avversario per immobilizzarlo e ferirlo con il tridente o il pugnale¹.

Egli morì probabilmente in un combattimento, nell’anfiteatro di Brixia, dopo esser sopravvissuto in cinque occasioni precedenti e aver vissuto per ventiquattro anni e cinque mesi.

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Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium

Gregori 1989 = Gian Luca Gregori, Epigrafia anfiteatrale nell’Occidente romano. Regiones Italiae VI-XI, vol. II, Roma 1989.

Gregori 2011 = Gian Luca Gregori, Ludi e munera: 25 anni di ricerche sugli spettacoli di età romana, Milano 2011.

Mollo 2000 = Silvia Mollo, La mobilità sociale a Brescia Romana, Milano 2000, p. 327.