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I Romani oltre il Po e l'Oriente

Database prosopografico tra l'oriente e l'occidente

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HomeTranspadanaLuogoBRIXIATITVS VIBIVS VARVS II (Τίτος Οὐίβιος Οὐάρος)
BRIXIA CILICIA Consul Legatus Augusti pro praetore prima metà sec. II (Occ.)

TITVS VIBIVS VARVS II (Τίτος Οὐίβιος Οὐάρος)

12 Novembre 201629 Novembre 2020Elena
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Consul (134)
Legatus Augusti pro praetore provinciae Ciliciae
Prima metà sec. II
PIR² VIII/2 V 582, pp. 309 s.; PW Suppl. VIII A/2, s.v. T. Vibius Varus (62), coll. 1995 s.; NP XII/2, s.v. T.V. Varus (II.24), col. 178; EOS Tituli II, s.v. T. Vibius Varus (12), p. 347 (= G. Alföldy, Stadte, p. 310, n. 12); Breuer, Prosopographie Brixia, p. 123, n. B13; Mollo, Mobilità sociale a Brescia romana, pp. 164 s., n. XCV.
CIL V, 4324 (= InscrIt. X, 5/1, 110); CIL VI, 31142; CIL IX, 1617 ( = ILS 2117); CIL X 5864; CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031 (Bloch Supplement 129, 145); CIL XVI, 78; AÉ 1981, 475b; 1985, 581; 1998, 732; 2008, 1723; Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-304; Väänänen, Le iscrizioni della necropoli (B13, 17, 22, 30); BGU II 696 (= CPL 118; ChLa X 411; Fink RMRP 64); Papyri Oxy. 38, 2857 (= ChLa XLVII 1413; Migliardi Zingale, Vita privata e vita pubblica nei papiri d’Egitto, pp. 186 s., n. 105); CJ Dig. XXII, V,3,1.
Titus Vibius Varus fu un senatore di origine bresciana1, disponiamo anche di un’iscrizione onoraria rinvenuta proprio in Brixia (od. Brescia) che esplicitò il suo rango consolare e onorò una sua nipote, Baebia Nigrina 2: Baebiae | M(arci) f(iliae) | Nigrinae, | T(iti) Vivi Vari | consularis | sororis filiae, | colleg(ium) cent(onariorum). | T(itulo) u(sa). (CIL V, 4324).

Peraltro una quantità considerevole di iscrizioni, diplomi militari, bolli laterizi, sparsi per tutto l’Impero, dalla penisola iberica fino all’estremo Oriente e all’Egitto, per un totale complessivo di quarantacinque attestazioni, ricordò il consul ordinarius dell’anno 134, Titus Vibius Varus.

La produzione laterizia laziale, raccolta nel volume sedicesimo del CIL (instrumentum domesticum), costituì un’ingente mole documentaria. Il testo riportato sui bolli, soprattutto nel secolo II, si presentò in genere nella sua forma più completa, inclusiva dell’indicazione dei domini, dei praedia, delle figlinae, dei nomi degli officinatores e quasi sempre dei nominativi dei consoli in carica o della data consolare.

Venticinque delle quarantacinque attestazioni ricordate, menzionanti il console Vibius Varus, appartennero proprio alla suddetta categoria, risulta leggibile infatti l’indicazione: Serviano III et Varo co(n)s(ulibus). (CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031; Bloch Supplement 129, 145).

Il marchio a memoria del consolato di Vibius Varus fu scoperto anche in territori distanti: in forma circolare su un’anfora trovata a Cagliari (AÉ 1981, 475b: Ex fig(linis) Pl(aetorii) [Nep(otis) o(pus) d(oliare) ab A(ulo)] Aristio Thallo, | Serviano III et Varo | co(n)s(ulibus)) e nella provincia Baetica, forse da Italica (od. Santiponce, nei pressi di Siviglia in Spagna), dove si trovò ed è conservato un mattone con esplicita indicazione del marchio di fabbrica, che rimandava a una nota officina di Roma, attestata molto spesso tra il 123 e il 141 (AÉ 1998, 732: Ex fig(linis) Tur(—) Sei(ae) Isaur(icae) o(pus) d(oliare) ab L. Fad(io) Pas(s—) | Serviano III et Varo | co(n)s(ulibus)).

Sempre dalla penisola iberica provenne un ulteriore curioso documento, una tessera hospitalis, ovvero una lastra in piombo, bronzo, avorio o osso, utilizzata per il riconoscimento dell’identità di ogni individuo che entrava in una città in qualità di “ospitato”. La lastra in questione fu fortuitamente rinvenuta nel marzo del 1985 presso l’odierna Montealegre, Valladolid, nella Spagna castigliana; sul bronzo fu inciso il testo seguente, con esatta indicazione della data: L(ucio) Iulio Urso Serviano III, Publio | Vivio Varo co(n)s(ulibus) (ante diem) V nonas octobres. | [G]ranius Silo et Aemilius Sapienus et | Iulius Proculus tesseram hospita|lem pro meritis [E]laes[i] O[tt]ae Aii | filii nomine cognationis magi[s(tri) (?)] | Lancum Amallobrigenses (?) Cab[u]|rumuria(cum?) et Paligo(cum?) renovarun[t] | cum senatu populoque Caucen|sium in perpetuum sibi liberis | posterisque omnibus eorum | per legatos | M(arcum) Valerium Lentulum IIvirum | et Lucium Sempronium Quadratum. (AÉ 1985, 581)3.

Il giorno tre di ottobre del 134 avvenne il rinnovo della tessera oggetto dell’atto menzionato, benché il praenomen di Titus Vibius Varus sia errato (Publius!) siamo certi che si tratti del console protagonista di questa scheda, segnalato con il collega Servianus, parimenti a quanto già considerato.

Anche un paio di diplomi militari, rinvenuti rispettivamente in contesto italico, in particolare nell’area dell’antica Beneventum (od. Benevento, in Campania), e nella provincia della Moesia inferior (od. Serbia) fecero riferimento ai consolari dell’anno 134, nel primo caso: Serviano III et Varo co(n)s(ulibus) (CIL IX, 1617), nell’altro: T(ito) Vibio Varo T(ito) Haterio Nepote co(n)s(ulibus) (CIL XVI, 784).

Sempre all’ambito militare pertiene un’iscrizione votiva su ara in marmo, trovata fra i resti di un antico accampamento fortificato a Roma, oggi custodita presso il Museo Nazionale Romano della capitale; sui lati destro e sinistro si può leggere un elenco di militi con indicazione degli incarichi, sulla fronte, dopo l’appello a molteplici divinità compaiono i nomi dei consoli, per ultimo Titus Vibius Varus: Iovi Optimo Maximo, | Iunoni, Minervae, Marti, | Victoriae, Mercurio, | Felicitati, Saluti, Fatis, | Campestribus, Silvano, | Apollini, Dianae, | Eponae, Matribus, | Sulevis et Genio | singularium Aug(usti). | Veterani missi honesta | missione ex eodem numero | ab Imp(eratore) Traiano Hadrian(o) | Aug(usto) p(atre) p(atriae), l(aeti) l(ibentes) m(erito) v(otum) s(olverunt), | L(ucio) Iulio Urso Serviano III | T(ito) Vibio Varo co(n)s(ulibus). (CIL VI, 31142).

Una tavola onoraria in marmo rinvenuta presso Ferentinum (presso l’attuale Frosinone), della quale possediamo soltanto le ultime due righe, conservata presso il criptoportico di Frosinone, ripete il formulario conclusivo: Dedica]ta Idibus Iuli(i)s, | [L(ucio) Iulio Servia]no III, T(ito) Vibio Varo co(n)s(ulibus). (CIL X 5864).

Forse anche due papiri egiziani ricordarono il console Vibius Varus: un primo, verso il quale nutro maggiori perplessità, fu datato al 156 e provenne da Arsinoites (od. Fayyum), enumerando una serie di unità militari stazionate nella Tebaide menzionò anche Vibio Varo co(n)s(ule) al ventottesimo rigo (Papyri Lat. BGU II 696); un secondo papiro, giuntoci invece da Oxyrinchus, fu redatto in forma bilingue, in greco il testo principale e forse in latino una traduzione della quale rimangono pochissimi frammenti5. Questo testo apparve immediatamente come documento maggiormente significativo, trattandosi della minuta greca di un testamento romano del liberto Tiberius Claudius Alexander, debitamente sottoscritta con indicazione del giorno esatto e dei consolari allora vigenti.

Il papiro è datato al giorno diciassette del mese di maggio dell’anno 134, Λουκίῳ Ἰουλίῳ Οὔρσῳ Σερουιανῷ τὸ γ Τίτο Οὐιβίῳ / Οὐ[ά]ρῳ ὕπατοις […] (Papyri Oxy. XXXVIII 2857).


1 Cfr. G. Alföldy, Senatores aus Norditalien. Regiones IX, X, und XI, in AA. VV., Epigrafia e ordine senatorio (EOS I), vol. II: Tituli, Roma 1982, p. 347; sull’importanza dei Vibi Varii in e per Brixia: G.L. Gregori, Brescia Romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, vol. II. Analisi dei documenti, Roma 1999, p. 120; S. Mollo, La mobilità sociale a Brescia romana, Milano 2000, pp. 164 s.

2 Un’ipotesi dello stemma familiare fu presentata in PIR² VIII/2, p. 311. L’iscrizione in oggetto e le parentele sono state esaminate anche nella scheda dell’omonimo Titus Vibius Varus, padre del personaggio in questione.

3 Cfr. M. Lourdes Albertos Firmat, Tessera hospitalis de Montealegre de Campos (Valladolid), Valladolid 1988.

4 Cfr. con AÉ 2008, 1723: frammento tratto da un diploma militare, conservato presso il museo archeologico della città di Münster, che per formulario, ordine delle coorti e menzioni toponomastiche, risulta essere una copia di CIL XVI, 78; tuttavia il nome del console Titus Vibius Varus qui non fu indicato.

5 Vedasi per i frammenti latini: ChLa XLVII 1413, per la parte greca e relativa traduzione: L. Migliardi Zingale, Vita privata e vita pubblica nei papiri d’Egitto: silloge di documenti greci e latini dal 1. al 4. Secolo d.C., Torino 1992, pp. 186 s., n. 105.

La carriera politica di Titus Vibius Varus raggiunse l’apice con l’acquisizione del titolo di Legatus Augusti pro praetore provinciae Ciliciae, ovvero di governatore della provincia romana di Cilicia, in età adrianea.

Una chiara testimonianza dell’assunzione di tale incarico va recuperata tra le righe del Corpus Iuris Civilis, quando in una norma relativa ai testimoni di processi si riferì di uno scritto dell’imperatore Adriano (117-138) destinato proprio al funzionario Titus Vibius Varus: Ideoque divus Hadrianus Vibio Varo legato provinciae Ciliciae rescripsit eum qui iudicat magis posse scire, quanta fides habenda sit testibus (CJ Dig. XXII, V,3,1).

Una campagna di scavi archeologici effettuati presso il sito dell’antica Soloi/Pompeiopolis (od. Mersin, nella costa centro meridionale della Turchia) nell’estate del 2012 indagò in particolare tre zone, fra le quali in primis la via principale colonnata.

Durante le operazioni di pulizia e livellamento della superficie di tale via venne alla luce un ampio foro nel selciato, entro il quale si inseriva una colonna milliaria inscritta. La parte leggibile dell’epigrafe onoraria in lingua greca, posta sulla sommità della colonna, fu tradotta dall’epigrafista turco Mustafa Hamdi Sayar nel modo seguente: “il δῆμος di Kelenderis onora il governatore (della Cilicia) Titus Vibius Varus”. (Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-3041)

Lo studioso ritenne che l’iscrizione fosse databile a un intervallo cronologico compreso tra il 131 e il 133, entro il quale il senatore bresciano avrebbe esercitato il proprio incarico in Cilicia, dunque prima di divenire console ordinario.


1 Cfr. M.H. Sayar, Soli-Pompeiopolis ve Kilikia Valisi Titus Vibius Varus (ms 131-133), in A. Tarhan, M. Taner Tarhan’a Sunulan Makaleler. Essays in Honour of M. Taner Tarhan, Istanbul 2013, pp. 299-304.  Riporto esclusivamente la traduzione dell’epigrafe, poiché sfortunatamente la pubblicazione principale relativa al documento materiale, completa di trascrizione dall’originale, risulta irreperibile in Italia (vedasi M.H. Sayar, Kelenderis’te Antoninus Pius Dönemi’ndem Bir Hamam, in M. Tekocak, Studies in Honour of K. Levent Zoroğlu, Istanbul 2014, pp. 595-604).

Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium

Index nominum

Aius AÉ 1985, 581;
Aemilius Sapienus Ivi;
Annius Verus CIL IX, 1617;
Aulus Aristius Thallus AÉ 1981, 475b;
Baebia Nigrina CIL V, 4324;
Elaesius AÉ 1985, 581;
L. Fadius Pass… AÉ 1998, 732;
Granius Silo AÉ 1985, 581;
Traianus Hadrianus Augustus (Imp., pater patriae) CIL VI, 31142; CIL IX, 1617; CJ Dig. XXII, V,3,1;
Titus Haterius Nepos CIL XVI, 78;
Iulius Proculus AÉ 1985, 581;
Lucius Iulius Ursus Servianus /
Λούκιος Ἰούλιος Οὖρσος Σερουιάνος
CIL VI, 31142; CIL IX, 1617; CIL X 5864; CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031 (Bloch Supplement 129, 145); AÉ 1981, 475b; 1985, 581; 1998, 732; Papyri Oxy. XXXVIII 2857;
Luccius Sabinus CIL IX, 1617;
Luccius Verecundus Ivi;
Ofillia Parata Ivi;
Otta AÉ 1985, 581;
Plaetorius Nepos AÉ 1981, 475b;
Tur… Seia Isaurica AÉ 1998, 732;
Lucius Sempronius Quadratus AÉ 1985, 581;
Valerius Asiaticus CIL IX, 1617;
Marcus Valerius Lentulus AÉ 1985, 581;
Titus Vibius Varus (II) / Τίτος Οὐίβιος Οὐάρος CIL V, 4324; CIL VI, 31142; CIL IX, 1617; CIL X 5864; CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031 (Bloch Supplement 129, 145); CIL XVI, 78; AÉ 1981, 475b; 1985, 581; 1998, 732; 2008, 1723; Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-304; Väänänen, Le iscrizioni della necropoli (B13, 17, 22, 30); Papyri Lat. BGU II 696; Papyri Oxy. XXXVIII 2857; CJ Dig. XXII, V,3,1.

Index rerum sacrarum

Apollo CIL VI, 31142;
Dea Mater Ivi;
Dei Campestres Ivi;
Diana Ivi;
Epona Ivi;
Fas Ivi;
Felicitas Ivi;
Genius Augusti Ivi;
Iuppiter Optimus Maximus Ivi;
Iuno Ivi;
Mars Ivi;
Mercurius Ivi;
Minerva Ivi;
Salus Ivi;
Silvanus Ivi;
Suleviae Ivi;
Victoria Ivi.

Index geographicus

Cauca AÉ 1985, 581;
Cilicia provincia Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-304;CJ Dig. XXII, V,3,1.

Index notabilium

beneficiarius CIL IX, 1617;
cohors Ivi;
collegium centonariorum CIL V, 4324;
consul/ consularis/ ὕπατος CIL V, 4324; CIL VI, 31142; CIL IX, 1617; CIL X 5864; CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031 (Bloch Supplement 129, 145); CIL XVI, 78; AÉ 1981, 475b; 1985, 581; 1998, 732; 2008, 1723; Väänänen, Le iscrizioni della necropoli (B13, 17, 22, 30); Papyri Lat. BGU II 696; Papyri Oxy. XXXVIII 2857;
cornicularius CIL IX, 1617;
curator fisci Ivi;
decurio Ivi;
δῆμος Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-304;
fides CJ Dig. XXII, V,3,1;
figlina CIL XV, 92, 94, 95, 207, 288.9, 512.3, 516, 536, 674, 706, 849, 852, 1030, 1043, 1301, 1365.6, 1427, 2028.9, 2031 (Bloch Supplement 129, 145); AÉ 1981, 475b; 1998, 732;
filia/filius CIL V, 4324; AÉ 1985, 581;
frater CIL IX, 1617;
legatus/ (legatus Augusti pro praetore / πρεσβευτής Σεβαστοῦ ἀντιστράτηγος) AÉ 1985, 581; CJ Dig. XXII, V,3,1; Sayar, Soli-Pompeiopolis, pp. 299-304;
opus doliare AÉ 1981, 475b; 1998, 732;
praefectus urbis CIL IX, 1617;
praetor urbanus Ivi;
a quaestionibus Ivi;
secutor Ivi;
senatus populusque AÉ 1985, 581;
signifer CIL IX, 1617;
soror CIL V, 4324;
tessera hospitalis AÉ 1985, 581;
tesserarius CIL IX, 1617;
testis CJ Dig. XXII, V,3,1;
titulum CIL V, 4324;
tribunus CIL IX, 1617.
Alföldy 1982 = Géza Alföldy, Senatoren aus Norditalien. Regiones IX, X, XI, EOS, vol. II, Tituli, Roma 1982, p. 347.

Gregori 1999 = G.L. Gregori, Brescia Romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, vol. II. Analisi dei documenti, Roma 1999, p. 120.

Yağci, Kaya 2013 = Remzi Yağci, Fatih Hakan Kaya, Excavations at Soli/Pompeiopolis 2012, in “Anadolu Akdenizi arkeoloji haberlei” 11 (2013), pp. 138-43.

Mollo 2000 = Silvia Mollo, La mobilità sociale a Brescia romana, Milano 2000, pp. 164 s.

Sayar 2013 = Mustafa Hamdi Sayar, Soli-Pompeiopolis ve Kilikia Valisi Titus Vibius Varus (ms 131-133), in A. Tarhan, M. Taner Tarhan’a Sunulan Makaleler. Essays in Honour of M. Taner Tarhan, Istanbul 2013, pp. 299-304.

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