Si può ipotizzare con minima percentuale di errore che fosse siriaco per nascita, sulla base anche degli studi onomastici di Solin2, oltre che per comparazione tra le numerose epigrafi rinvenute nell’Italia settentrionale dall’epoca augustea fino a età tardo antica.
Gli studiosi hanno elaborato cataloghi di più di un centinaio di persone migranti dall’antica provincia romana di Syria diretti verso il nord della penisola italica, peraltro ancora e in quantità significative tra i secoli IV e VI3.
Appare forse più complicato stabilire la cronologia della sua presenza in Brixia, poiché la lastra nella quale fu inscritta la sua epigrafe votiva è persa (CIL V/1, 4214) e non fu datata; tuttavia in considerazione delle analogie che si possono cogliere con le altre iscrizioni bresciane relative a uomini dal cognomen Surus appare verosimile che fosse vissuto tra i secoli III e IV.
1 Cfr. L. Cracco Ruggini, Ebrei e Orientali nell’Italia Settentrionale fra il IV e il VI secolo d.C., Roma 1959, p. 257, n. 212. Vedasi anche le iscrizioni riferibili a M. Iuventius Surus (CIL V/1, 4360 datata al sec. III) e a P. Acilius Surus (CIL V/1, 4400) e al diacono Syrus (CIL V/1, 4360 databile al sec. V), quasi certamente di effettiva origine orientale.
2 Cfr. H. Solin, Die griechischen Personennamen in Rom. Ein Namenbuch, I, Berlino-New York 1982, p. 616: riporta l’ortografia più coerente alla forma originaria, Syrus. In particolare Solin riferisce l’esempio di un Aurelius Syrus d(omo) M[…] menzionato in un elenco di pretoriani indicati in iscrizione onoraria rinvenuta a Roma e databile alla prima metà del secolo III (CIL VI, 32625).
3 Vedasi come studio completo e recente il più volte citato L. Boffo, Dal Vicino-Oriente all’Italia Settentrionale: persone e mestieri, “Mélanges de l’Université Saint Joseph” 60 (2007), pp. 355-80
Nulla è dato sapere riguardo allo status sociale dell’uomo, quasi certamente orientale, neppure la professione è desumibile, benché si possa ipotizzare che fosse un militare per la scelta della divinità cui offrire voto, senza dimenticare comunque l’ampia diffusione del culto erculeo in una città come Brixia che elesse Hercules a suo eroe fondatore, secondo la leggenda2.
1 Il luogo di rinvenimento dell’epigrafe votiva dedicata a Hercules non pare casuale, ricordando che tra la fine del secolo XIII e gli inizi del secolo XIV fu emessa una carta dalla cancelleria vescovile bresciana in favore del convento agostiniano di S. Barnaba nella quale fu segnalata la presenza in loco di una fons de Herculis – cfr. G. Archetti, Berardo Maggi vescovo e signore di Brescia. Studi sulle istituzioni ecclesiastiche e sociali della Lombardia orientale tra XIII e XIV secolo, Fondazione Civiltà bresciana, Brescia 1994, pp. 162-4.
2 Vedasi la più recente pubblicazione connessa a apposita occasione espositiva nei Musei Civici di Brescia in S. Giulia, ovvero il catalogo dal titolo: M. Bona Castellotti, A. Giuliano (a c. di), Ercole il fondatore dall’antichità al Rinascimento, Milano 2011.
Index nominum – Index rerum sacrarum
Index nominum
Aurelius Surus | CIL V/1, 4214. |
Index rerum sacrarum
Hercules | CIL V/1, 4214. |
Cracco Ruggini 1959 = Lellia Cracco Ruggini, Ebrei e Orientali nell’Italia Settentrionale fra il IV e il VI secolo d.C., Roma 1959, p. 257, n. 212.
Solin 1982 = Heikki Solin, Die griechischen Personennamen in Rom. Ein Namenbuch, I, Berlino-New York 1982, p. 616.