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I Romani oltre il Po e l'Oriente

Database prosopografico tra l'oriente e l'occidente

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HomeTranspadanaLuogoLacus BenacusCELERINA
Lacus Benacus MOESIA INFERIOR Secc. IV/V (Or.) Tomis

CELERINA

12 Maggio 201816 Gennaio 2021Elena
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Mulier tribuni et notarii Palladii (Claud. carm. 25)
Secc. IV/V
PLRE II, s.v. Celerina, p. 278; RE III/2, s.v. Celerinus 2, col. 1870 (Stein); NP II, s.v. Celerinus, col. 1049 (Birley).
Claud. carm. 25 (Epithalamium dictum Palladio v.c. tribuno et notario et Celerinae).
In occasione delle nozze tra Flavius Iunius Quartus Palladius 1, futuro prefetto al pretorio d’Italia e console nell’anno 416, amico e compagno d’armi del poeta alessandrino Claudius Claudianus, con Celerina, anch’ella figlia e nipote di illustri generali, il noto cantore del secolo IV compose nel 3992 un epitalamio3 celebrativo della nobile unione.

In esso, dopo una parte prefatoria nella quale l’autore illustrò il proprio legame con lo sposo e con il suocero, nel primo caso collega e nell’altro superiore (Claud. carm. 25, vv. 1-6: Carmina per thalamum quamvis festina negare / nec volui genero nec potui socero. / hic socius, dux ille mihi nostrique per aulam / ordinis hic consors emicat, ille prior. / hunc mihi coniungit studiis communibus aetas; / hunc mihi praeponit vel senium vel honos. […]), Claudianus riservò spazio, nella seconda delle tre parti in cui si può dividere il componimento, anche alle qualità dello sposo e alla genealogia della sposa4; in particolare riguardo a Celerina si legge: cunabula prima puellae / Danuvius veteresque Tomi (Claud. carm. 25, v. 69).

Ella ebbe come prima culla il fiume Danuvius 5 nell’antica città di Tomi.

Se il padre di Palladius percorse dunque tutti i gradi degli onori e raggiunse il palazzo imperiale, dopo aver moderato il Senato orientale con stabili princípi di diritto, parimenti il figlio fu glorioso (vv. 65-9: per cunctos iit ille gradus aulaeque labores / emensus tenuit summae fastigia sedis / Eoum stabili moderatus iure senatum. / hic splendor iuveni).

Celerina fu nipote per parte di madre di Celerinus 6, praefectus Aegypti che a seguito della morte dell’imperatore Caro (282-283) gli eserciti avrebbero voluto incoronare, ma egli preferì alla porpora la vita privata (vv. 71-76: Mavortia matris / nobilitas spoliis armisque exultat avitis / immensamque trahit Celerini robore lucem, / qui quondam Meroen iussus Nilumque tueri, / cum sibi post obitus et Parthica fulmina Cari / sceptra daret miles rebusque imponere vellet, / despexit fremitus et praetulit otia regno).

Il padre di Celerina, di cui non si conosce il nome7, fu capo della milizia, si distinse per il valore e l’intera dinastia fu eletta dal condottiero Stilicho 8, vero regnante per conto di Onorio (395-423) (vv. 82 s./93: Cognomina sumpsit / plena ducum genitor. Paulatim vectus ad altum princeps militiae […] Elegit Stilicho […]).


1 PLRE II, s.v. Palladius 2/ Fl. Iunius Quartus Palladius 19, pp. 819, 822-4.

2 Claudian, carm. XXV [intr., trad. e comm. di M. Platnauer, Cambridge-Londra 1922 e succ., p. 204, n. 1]. La datazione rimane comunque ipotetica, cfr. Claudio Claudiano, Epitalami e fescennini, E. Bianchini (a c. di), Firenze 2004, p. 27, n. 56. Tuttavia le principali edizioni critiche del testo concordarono con la tesi dell’anno 399 come datazione del componimento.

3 Dal greco ἐπιθαλάμιον, canto per il talamo nuziale, fu un genere letterario decodificato in epoca ellenistica a indicare un canto nuziale eseguito da un coro di ragazzi e di ragazze davanti alla camera degli sposi (talamo) durante la prima notte di nozze. Esistettero molte diverse tipologie di canti nuziali. Scrissero epitalami in lingua latina Statius, Claudianus e Sidonius Apollinaris.

4 Per un’analisi della struttura e del contenuto del componimento si veda Claudio Claudiano, Epitalami e fescennini, Op. cit., pp. 23-30.

5 Si veda anche Claud. carm. 25, v. 127: […] et patrium flavis testatur crinibus Histrum.

6 PIR² C 635, p. 145; PLRE I, s.v. Celerinus, p. 190.

7 PLRE I, s.v. Anonymus 34, p. 1011.

8 Id., s.v. Flavius Stilicho, pp. 853-8.

Il matrimonio fu celebrato in Mediolanum 1, dove il poeta soggiornò, alla corte di Onorio, probabilmente tra il 396 e il 3992; si può cogliere un’eco dell’ambientazione delle nozze anche nel carme, quando sono descritti i preparativi ai festeggiamenti e quindi la partecipazione agli stessi di uccellini che animavano il territorio lacustre e fluviale transpadano (Claud. carm. 25, vv. 105-108: Undique concurrunt volucres, quaecumque frementem / permulcesim Athesim cantu, quas Larius audit, / quas Benacus alit, quas excipit amne quieto / Mincius: ereptis obmotuit unda querellis […])3.


1 Cfr. J. Matthews, Western Aristocracies and Imperial Court A.D. 364-425, Oxford 1975, p. 263.

2 Cfr. Claudio Claudiano, Epitalami e fescennini, Op. cit., p. 10.

3 Già in precedenza era stato fatto un riferimento generico alla penisola italica: Celerina per omnes / Italiae canitur montes omnisque maritum / Palladium resonabat ager (Claud. carm. 25, vv. 83-5). La descrizione della provenienza degli uccelli, dagli odierni Adige (Athesis), laghi di Como (Larius) e di Garda (Benacus) potrebbe essere un’ekphrasis di un mosaico o di un arazzo. Analogo Claud. carm. 31, vv. 7-15. Cfr. Claudii Claudiani Carmina Minora [intr., trad. e comm. di M.L. Ricci, Bari 2001, p. 125].

Index nominum – Index geographicus – Index rerum notabilium

Index nominum

Carus Claud. carm. 25, v. 75;
Celerina Id. tit., v. 83;
Celerinus Id., v. 73;
Palladius Id. tit., v. 85;
Stilicho Id., v. 93.

Index geographicus

Athesis Claud. carm. 25, v. 106;
Benacus Id., v. 107;
Danuvius, Hister Id., vv. 69,127;
Eous/Eoa* Id., v. 68;
Italia Id., v. 84;
Larius Id., v. 106;
Meroe Id., v. 74;
Mincius Id., v. 108;
Nilus Id., v. 74;
Parthicus (<Parthia) Id., v. 75;
Tomi Id., v. 69.
* L’uso di Eous/Eoa per indicare l’Oriens fu prevalentemente poetico, ma si ritrova anche nei documenti ufficiali della cancelleria ostrogota agli inizi del secolo VI – Cass. Var. II 6, V 40,5. Cfr. A. Giardina, Cassiodoro politico, Roma 2006,

Index rerum notabilium

aetas Claud. carm. 25, v. 5;
ager Id. , v. 85;
arma Id. , v. 72;
aula Id., vv. 3,66;
cantus Id., v. 106;
carmen Id., v. 1;
cognomen Id., v. 82;
consors Id., v. 4;
crinis Id., v. 127;
cunabula Id., v. 69;
dux Id., v. 3;
epithalamium Id. tit.;
fastigium Id., v. 67;
generus Id., v. 2;
genitor Id., v. 83;
honos Id., v. 6;
ius Id., v. 68;
iuvenis Id., v. 69;
labor Id., v. 66;
maritus Id., v. 84;
mater Id., v. 71;
miles Id., v. 75;
mons Id., v. 84;
nobilitas Id., v. 72;
notarius Id. tit.;
otium Id., v. 76;
princeps militiae Id., v. 83;
puella Id., v. 69;
regnum Id., v. 76;
robor Id., v. 73;
sceptrum Id., v. 75;
sedes summa Id., v. 67;
senatus Id., v. 68;
socer Id., v. 2;
socius Id., v. 3;
spolia Id., v. 72;
studium Id., v. 5;
thalamus Id., v. 1;
tribunus Id. tit.;
volucris Id., v. 105.
Bianchini 2004 = Claudio Claudiano, Epitalami e fescennini, Edoardo Bianchini (a c. di), Firenze 2004, pp. 9-12,23-30,108-123.

Matthews 1975 = John Matthews, Western Aristocracies and Imperial Court A.D. 364-425, Oxford 1975, p. 263.

Ricci 2001 = Claudii Claudiani Carmina Minora, M.L. Ricci (a c. di), Bari 2001, pp. 110-129.

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