Qualche studioso ritenne che la carica risalisse al periodo di Giuliano imperatore (361-363), sulla base di quanto riferito da cronografi bizantini del secolo VI, ma in realtà la prima attestazione documentaria è datata al 427 e si trattò di una comunicazione normativa trasmessa dagli imperatori Teodosio II (408-450) e Valentiniano III (425-455) attraverso un referendarius (CJ I, 50,2: Mandata impp. Theodosii et Valentiniani AA. missa ad Antiochum pp. per referendarium […]). Il referendarius, di rango spectabilis, ebbe infatti fra le principali mansioni la consegna d’istruzioni imperiali oppure l’espletamento di particolari missioni per conto dell’imperatore. Il referendarius fu sempre sottoposto alla giurisdizione del magister officiorum. Anche in campo ecclesiastico operarono alcuni referendarii; in genere si trattò di diacono al servizio del patriarca di Constantinopolis, svolgendo analoga funzione di quanto compiuto dai colleghi attivi nel contesto del palazzo imperiale.