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I Romani oltre il Po e l'Oriente

Database prosopografico tra l'oriente e l'occidente

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HomeTranspadanaLuogoBERGOMVMCAIVS CORNELIVS MINICIANVS
BERGOMVM Curator rei publicae Flamen Legio III Augusta Praefectus cohortis prima metà sec. II (Occ.) SYRIA PALAESTINA

CAIVS CORNELIVS MINICIANVS

5 Giugno 201628 Novembre 2020Elena
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Praefectus cohortis I Damascenorum
Curator rei publicae Otesinorum
Flamen divi Traiani Mediolani
Flamen divi Claudii Bergomi
Prima metà sec. II
PIR² II C 1406, p. 345; RE IV/1, s.v. C. Cornelius C. f. Minicianus, col. 1408; Birley, Onomasticon Pliny, p. 18; Castoldi, Bergamo e il suo territorio: dizionario enciclopedico, p. 349; Devijver, Prosopographia militiarum equestrium, I, p. 298, C 240, VI, pp. 71,144.
CIL V, 5126 (= ILS 2722); Plin. Epist. libri III, 9, IV, 11, VII, 22, VIII, 12.
Cornelius Minicianus appartenne a una nobile famiglia di ordine equestre, dal cognomen diffuso ampiamente in tutto il nord Italia1, fu membro della tribus Voturia 2 e nacque probabilmente tra l’83 e l’89 d.C.

Una prima descrizione del personaggio e indicazione dell’esordio della sua carriera si può leggere in un’epistola di Caius Plinius Caecilius Secundus circa dell’anno 1073, nella quale il senatore comasco raccomanda un giovane originario di Bergomum (od. Bergamo) al nobile amico Pompeius Falco4, nell’intenzione di permettergli l’acquisizione dell’incarico di tribuno militare. Queste le parole di Plinius: Minus miraberis me tam instanter petisse ut in amicum meum conferres tribunatum, cum scieris quis ille qualisque. […] Est Cornelius Minicianus, ornamentum regionis meae seu dignitate, seu moribus. Natus splendide abundat facultatibus, amat studia ut solent pauperes. Idem rectissimus iudex, fortissimus advocatus, amicus fidelissimus (Plin. ep. VII, 22).

Le virtù elogiate in chiusura del passo appena riportato furono forse sufficiente garanzia perché Cornelius Minicianus divenisse effettivamente tribunus militum legionis III Augustae, lo scrittore comasco non trascurò di sottolineare anche la provenienza dalla sua stessa regio.

Lo scritto ci permette di capire che si trattò di un funzionario di buona famiglia, vanto della sua terra per costumi e per prestigio; forse anche di un soggetto molto radicato nel suo territorio di origine, infatti la sua carriera fu più caratterizzata da riconoscimenti e incarichi di contesto locale, piuttosto che di un percorso senatoriale, mai concretizzatosi, oppure di una lunga militanza fuori dall’Italia.

Plinius fu interessato a evidenziare soprattutto il ruolo di iudex, advocatus svolto da Cornelius Minicianus; infatti almeno due delle restanti lettere che furono destinate direttamente a lui riguardarono due diverse questioni giudiziarie: in un caso contro la corruzione di due funzionari di epoca domizianea, Caecilius Classicus 5 e Marius Priscus 6 (Plin. ep. III, 9) e nell’altro contro un reo d’incesto esiliato in Sicilia durante l’impero di Domiziano, Valerius Licinianus 7 (Plin. ep. IV, 11). Plinius in quest’ultimo documento narrò varie novità di Roma e della Sicilia e chiese a Cornelius Minicianus notizie riguardo alla sua città e luoghi vicini, dove avvenivano cose notevoli secondo il comasco. Un’ultima epistola, sempre composta da Plinius e indirizzata al bergamasco, riguarda soltanto il rifiuto motivato dello scrittore a un invito di Minicianus, a causa di una promessa partecipazione a una recitazione di un amico (Plin. ep. VIII, 12).

L’intero cursus honorum del bergamasco possiamo ricostruirlo grazie a un’epigrafe onoraria dedicatagli dalla plebs urbana di Bergomum, rinvenuta nella cappella di S. Pietro nella zona di Borgo Canale in Bergamo e oggi perduta, in seguito alla distruzione della basilica di S. Alessandro8; il testo è il seguente: C. Cornelio | C. f. Vot(uria) | Miniciano, | praef(ecto) coh(ortis) prim(ae) | Damasc(enorum), trib(uno) mil(itum) | legionis III Augustae, | praef(ecto) fabr(um), curatori | rei p(ublicae) Otesinorum, | IIII viro i(ure) d(icundo), pontifici, | flamini divi Claudii | Bergomi patrono, | flamini divi Traiani | Mediolani, | plebs urban(a). (CIL V, 5126).

Senza soffermarsi sulla sua prima magistratura (praefectus cohortis I Damascenorum) che lo portò a spostarsi verso l’Oriente, quindi in merito alla quale ci soffermeremo in paragrafo apposito, apprendiamo che ottenne in seguito il tribunato militare della legio III Augusta, raggiungendo dunque anche l’Africa, per la precisione l’insediamento militare di Theveste (od. Tébessa, in Algeria)9.

Si può ipotizzare che ancora in una provincia africana svolse l’incarico di praefectus fabrum, ovvero ufficiale a capo di tutti gli artigiani operativi all’interno di un’unità militare o di una precisa area geografica10.

Al ritorno in Italia cominciò a percorrere una lunga carriera nel contesto municipale, vicino al suo territorio originario, come scritto in precedenza. Tra il 115-117 fu curator rei publicae, ovverosia amministratore dei beni pubblici cittadini, della comunità di Otesia (curator rei publicae Otesinorum), una località a est di Modena, nell’antica regio VIII (Aemilia)11.

L’ultima magistratura ricoperta fu la più alta carica municipale, IVvir iure dicundo, incarico che esercitò nella sua città natale, divenendo anche patrono del municipio di Bergomum 12.

Oltre a impegnarsi nel servizio per i propri concittadini, fu attivo sul piano religioso, lo elessero pontefice, in Bergomum anche flamen divi Claudii e in Mediolanum flamen divi Traiani. Il culto per gli imperatori era celebrato nel contesto municipale sotto la responsabilità di un flamen Augusti scelto dai decurioni della città, sul modello delle celebrazioni che avvenivano a Roma, il flamen presiedeva il rito delle libagioni deposte sull’altare dedicato al Genius Augusti13.


1 Cfr. E. Ratti, Alcuni gentilizi nelle epigrafi romane del nord-Italia e la loro distribuzione, in Atti del CeSDIR, I (1968), pp. 239-41. Dall’unica epigrafe che lo riguarda, a noi nota, apprendiamo soltanto il praenomen del padre: Caius.2 Cfr. A. Calderini, Per un illustre cittadino bergamasco del secolo di Traiano, in Atti e memorie del Secondo Congresso Storico Lombardo. Bergamo 18-19-20 maggio 1937–XV (Dep. Storia Patria Lombardia), Milano 1938, p. 31 che ricorda come la tribus Voturia sia propria degli abitanti di Bergamo e del contado.

3 Cfr. R. Syme, Pliny and the Dacian Wars, “Latomus” 23 (1964), p. 758: lo studioso riferisce che Plinio scrisse a Pompeius Falco durate il suo mandato di governatore in Iudaea, prima del consolato suffetto nel 108.

4 PIR² VI P 602, pp. 260-4: il formulario onomastico completo è Quintus Roscius Coelius Murena Silius Decianus Vibullius Pius Iulius Eurycles Herculanus Pompeius Falco.

5 PIR² II C 32, p. 5.

6 Id. V M 315, p. 210.

7 PIR III V 68, p. 358.

8 Vedasi il commento all’epigrafe in A. Calderini, Per un illustre cittadino bergamasco del secolo di Traiano, Op. cit., pp. 29-33 che fornisce anche una possibile datazione della stessa a un periodo posteriore al 117, sia per la tipologia dei caratteri di scrittura sia per l’accenno al divus Traianus.

9 Per l’acquartieramento della legio III Augusta in Africa, con spostamento da Theveste a Lambesis (od. Lambèse, in Algeria) con l’ascesa all’impero di Adriano cfr. RE XII, s.v. legio. Legio II Augusta, col. 1502 (Ritterling).

10 Cfr. B. Dobson, The Praefectus Fabrum in the Early Principate, in “Britain and Rome. Studies in Honour of E. Birley”, Kendal 1966, pp. 75 s.

11 Cfr. G. Camodeca, Ricerche sui ‘curatores rei publicae’, in ANRW II/13, pp. 518 s.

12 Rapida, ma precisa sintesi della carriera in B. Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, vol. I/2, Bergamo 1989, p. 202.

13 Cfr. P. Corbier, L’épigraphie latine, 3^ed., Parigi 2006 che descrive la ritualità legata alle libagioni al Genius Augusti, rappresentato come uomo togato con il volto dell’imperatore, con in mano una patera e una cornucopia.

Cornelius Minicianus ricoprì come primo incarico militare quello di praefectus cohortis I Damascenorum (CIL V, 5126), che lo condusse in Iudaea, prefettura nella provincia romana di Syria 1, in un periodo probabilmente antecedente alla lettera di raccomandazione di Plinius per il tribunato, già menzionata, quindi prima del 107. Del resto il destinatario della missiva dello scrittore di Comum era Pompeius Falco, governatore della Iudaea tra il 106 e il 108.


1 Per la presenza della cohors I Damascenorum in Iudaea cfr. RE IV, s.v. cohors, col. 280 (Cichorius).

Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium

Index nominum

Baebius Probus Plin. ep. libri III, 9;
Caecilius Classicus Ivi;
Casta (uxor Classici) Ivi;
Celer Plin. ep. libri IV, 11;
Claudius (imp. divus) CIL V, 5126;
Claudius Fuscus (generus Classici) Plin. ep. libri III, 9;
Claudius Restitutus Ivi;
Cornelia Plin. ep. libri IV, 11;
Domitianus (imp.) Plin. epp. libri III, 9, IV, 11;
Fabius Hispanus Plin. ep. libri III, 9;
Herennius Senecio Plin. ep. libri IV, 11;
Homerus Plin. ep. libri III, 9;
Cornelius Minicianus CIL V, 5126; Plin.  epp. libri III, 9, IV, 11, VII, 22, VIII, 12;
Libo Frugi Plin. ep. libri III, 9;
Lucceius Albinus Ivi;
Marius Priscus Ivi;
Norbanus Licinianus Ivi;
Otesini CIL V, 5126;
Πάτροκλος Plin. ep. libri IV, 11;
Caius Plinius Plin.  epp. libri III, 9, IV, 11, VII, 22, VIII, 12;
Pompeius Falco Plin. ep. libri VII, 22;
Pomponius Rufus Plin. ep. libri III, 9;
Salvius Liberalis Ivi;
Stilonius Priscus Ivi;
Titinius Capito Plin. ep. libri VIII, 12;
Traianus (imp. divus) CIL V, 5126;
Valerius Licinianus Plin. ep. libri IV, 11.

Index rerum sacrarum

flamen CIL V, 5126;
pontifex Ivi;

Index geographicus

Africa Plin. ep. libri III, 9;
Albana (villa) Plin. ep. libri IV, 11;
Baetica Plin. ep. libri III, 9;
Bergomum CIL V, 5126;
Graecum (pallium) Plin. ep. libri IV, 11;
Italia Plin. ep. libri III, 9;
Mediolanum CIL V, 5126;
Regia (villa) Plin. ep. libri IV, 11;
Roma Plin. ep. libri III, 9;
Sicilia Plin. ep. libri IV, 11;

Index notabilium

accusator Plin. ep. libri III, 9;
advocatus Plin. ep. libri VII, 22;
amicus Ivi;
cohors Damascenorum CIL V, 5126;
curator rei publicae Ivi;
dignitas Plin. ep. libri VII, 22;
epistula Plin. ep. libri III, 9;
exemplum Plin. ep. libri VIII, 12;
exilium Plin. ep. libri IV, 11;
facultates Plin. ep. libri VII, 22;
honos Ivi;
inquisitionis officium/inquisitor Plin. ep. libri III, 9;
iudex Plin. ep. libri VII, 22;
legatus Plin. ep. libri III, 9;
legio III Augusta CIL V, 5126;
lex Plin. ep. libri III, 9;
litterae Plin. ep. libri VIII, 12;
mos Plin. ep. libri VII, 22;
ornamentum Plin. epp. libri VII, 22, VIII, 12;
pauperes Plin. ep. libri VII, 22;
plebs urbana CIL V, 5126;
praefectus cohortis Ivi;
praefectus fabrum Ivi;
quattuorvir iure dicundo Ivi;
regio mea Plin. ep. libri VII, 22;
senatus consultum Plin. ep. libri III, 9;
studia Plin. epp. libri III, 9; VII, 22, VIII, 12;
testimonium Plin. ep. libri III, 9;
titulus Plin. ep. libri VII, 22;
tribunatus/ tribunus cohortis/tribunus militum Plin. epp. libri III, 9; VII, 22; CIL V, 5126.
Belotti 1989 = Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, vol. I/2, Bergamo 1989, pp. 202 s.

Calderini 1938 = Aristide Calderini, Per un illustre cittadino bergamasco del secolo di Traiano, in Atti e memorie del Secondo Congresso Storico Lombardo. Bergamo 18-19-20 maggio 1937–XV (Dep. Storia Patria Lombardia), Milano 1938, pp. 25-33.

Camodeca 1980 = Giuseppe Camodeca, Ricerche sui ‘curatores reipublicae’, in Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, vol. II/13, pp. 518 s.

Castoldi 2004 = Alberto Castoldi, Bergamo e il suo territorio. Dizionario Enciclopedico. I personaggi, i comuni, la storia, l’ambiente, Azzano San Paolo (BG) 2004, p. 349.

Corbier 2006 = Paul Corbier, L’épigraphie latine, 3^ed., Parigi 2006.

Dobson 1966 = Brian Dobson, The Praefectus Fabrum in the Early Principate, in “Britain and Rome. Studies in Honour of E. Birley”, Kendal 1966, pp. 75 s.

Ratti 1968 = Edoardo Ratti, Alcuni gentilizi nelle epigrafi romane del nord-Italia e loro distribuzione, in Atti del Centro studi e documentazione dell’Italia romana (CeSDIR), Varese 1968, pp. 239-41.

Syme 1964 = Ronald Syme, Pliny and the Dacian Wars, in “Latomus” 23.4 (1964), pp. 750-9.

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