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I Romani oltre il Po e l'Oriente

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HomeTitoliEpiscopusEVSEBIVS (II)
Episcopus MEDIOLANVM seconda metà sec. V (Or.)

EVSEBIVS (II)

3 Giugno 20177 Dicembre 2020Elena
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Episcopus Mediolanensis (449-462)
Seconda metà sec. V
PCBE II/1, s.v. Eusebius 6, p. 704; BSS V, s.v. Eusebio, vescovo di Milano, coll. 257 s. (A. Rimoldi); Vies des saints 8, pp. 209 s.; Diz. Chiesa Ambrosiana II, s.v. Eusebio di Milano, santo (sec. V), 1151-4 (C. Pasini); DHGE XV, s.v. Eusebe (23) (Saint), col. 1466 (B. Morel); Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, s.v. S. Eusebio, 28 s.; Fedalto, Hierarchia Catholica. 31.1.Mediolanensis episcopatus, 178; Lanzoni, Le diocesi, 1020; Ruggeri, Vescovi di Milano, s.v. S. Eusebio, 15 s.; Savio, Gli antichi vescovi. La Lombardia, I, Milano, 169-174; Tamborini, Santi milanesi, 199-203.
Leo. epp. 83 (ACO II, 4, pp. 42 s.), 97, 1-3 (PL 54, coll. 945B-950); Enn. carm. 2, 84; Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2; G. Colombo, Libellus de situ civitatis Mediolani. Appendice III. Catal. archiepisc. Mediol., p. 103; CIL V/2, p. 617.1.
Soltanto in un carme di Ennodius, letterato e diacono della Chiesa dell’antica Mediolanum nel secolo VI, in cui dedicò ampio spazio ai vescovi di Mediolanum posteriori ad Ambrosius, si può ritrovare un’allusione all’origine di Eusebius, episcopus Mediolanensis tra il 449 e probabilmente il 462.

Il religioso scrisse: de amico Dei Eusebio pontifice. Eusebius Ligurum successit finibus hospes, / Ignotae tractus plebis amicitia. / Graius erat, socio Titan quos respicit ortu […] (Enn. carm. 2, 84). Fu Greco, residente in virtù di vincolo di ospitalità (hospes) nei territori della diocesi di Liguria, a cui apparteneva Mediolanum.

E. succedette a Lazarus come vescovo di Mediolanum 1, nell’anno 449, quando partecipò a un concilio convocato in Roma da papa Leone Magno (440-461), in cui si discusse l’eresia formulata da Eutyches, un archimandrita di un grande monastero in Constantinopolis, sostenitore dell’esistenza di un’unica natura (φύσις) in Cristo e della non consustanzialità tra la natura umana cristica e la nostra, causa dell’impossibilità di una nostra redenzione attraverso Dio2.

Probabilmente nel mese di giugno del 451 già in veste episcopale ricevette a Mediolanum una delegazione composta da Abundius, coepiscopo di Comum, e Senator , prete della propria sede, al rientro da una positiva legazióne nella capitale imperiale orientale, svolta per conto del papa con lo scopo di comunicare anche la condanna dell’errore dogmatico di Eutyches 3.

E. scrisse un’epistola a papa Leone I comunicando la sua soddisfazione nell’accogliere i correligiosi: synodica Eusebii Mediolanensis episcopi ad sanctum Leonem Papam. Reversis, Domino annuente, fratribus nostris, quos ad Orientem fidei causa sollicite provida beatitudo vestra direxerat, decursisque litteris quas per eos tua sanctitas destinavit, omni exsultatione in Christo relevatus sum, quod effectum commissae sibi legationis eosdem reportasse vestra pagina designavit (Leo. ep. 97,1).

Il pontefice romano chiese a E. di convocare un apposito concilio provinciale per rendere quindi note a tutti i membri della diocesi le recenti risoluzioni4 e così avvenne nell’autunno del 451 a Mediolanum.

Nell’occasione E. fece leggere la lettera scritta da Leone I al patriarca costantinopolitano Flaviano il tredici giugno del 449, nota in seguito come Tomus Leonis o Epistola Dogmatica, per l’affermazione della dottrina cristologica dell’Incarnazione, definitivamente affermata nel quarto sinodo ecumenico di Chalcedon del 4525:

Admonitis ergo fratribus et coepiscopis meis, habitoque conventu, vestrarum formam tenuimus litterarum […] requisita est recitataque epistola, quam fidei assertione plene digestam, ad Orientem dudum sanctitas vestra transmiserat, quae ad nos ex vestra admonitione sancto fratre et coepiscopo nostro Ceretio mutuante pervenit (Leo. ep. 97,2)6.

Nello stesso anno 452, Attila, condottiero degli Unni, fece un’incursione nel nord della penisola italica che comportò numerosi danni in Mediolanum 7; è verosimile che il vescovo della città, E., si impegnasse in seguito nella ricostruzione di edifici sacri da lui ritenuti particolarmente importanti per motivi devozionali.

Un epigramma raccolto nella silloge di Lorsch di secolo IX (Vat. Pal. 833 – sec. XI), composto da un pellegrino transalpino nel secolo VIII, transitante per l’area dell’antica Basilica Maior o Basilica di S. Tecla (i resti oggi si trovano sotto il sagrato del Duomo di Milano) sembrò riferirsi proprio all’episodio del ‘sacco’ sopra accennato, a un conseguente incendio e alla volontà di E. di far ricostruire gli edifici sacri: Prisca redivivus consurgunt culmina templis. / In formam rediere suam quae flamma cremarat. / Reddidit haec votis Christi qui templa novavit. / Eusebii meritis noxia flamma perit (CIL V/2, p. 617.1).

Oltre a questa testimonianza tarda si dispone anche di un’omelia, dedicata proprio alla ricostruzione soprattutto della Basilica Maior, allora la chiesa par excellence di Mediolanum, intitolata in reparatione ecclesiae Mediolanensis e erroneamente attribuita a Maximus, vescovo di Augusta Taurinorum (451-465)8, sottoscrittore della lettera sinodica sopra citata di E. a papa Leone I e probabilmente presente alla festività che E. istituì la terza domenica del mese di ottobre in memoria del restauro e nuova consacrazione della basilica9.

Si ritiene che fu E., episcopus Mediolanensis, a consacrare a vescovo di Placentia Eparchio Avito, l’augusto sconfitto in battaglia dal magister militum Ricimero, suo successore all’imperio, nell’ottobre dell’anno 45610; secondo un cenno che si potè leggere nelle cronache posteriori:

Imperator Avitus Placentiam cum sociorum robore ingressus, quem cum magna vi exercitus magister militum Recimer excepit. Commisso proelio Avitus cum magna suorum caede terga vertit, quem vitae reservatum Eusebius episcopus ex imperatore episcopum facit. Interfectus in eo proelio Missianus patricius Aviti XV k. Novemb. (Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2).

Si ritiene che E. fu sepolto un nove di agosto a Mediolanum presso il sacello ad sanctum Laurentium (od. S. Lorenzo)11, giorno tuttora celebrativo del suo dies natalis.


1 Cfr. Enn. carm. 2, 83; Catal. archiepisc. Mediol., p. 103.

2 ODC, s.v. Eutyches, p. 577.

3 Leo. ep. 83: Leo Marciano augusto. Multam mihi fiduciam rescribendi ad clementiam vestram et litterae vestrae quas veneranter accepi, et coepiscopi mei revertentes a Constantinopolim praebuerunt […] Dat. V Id. Iun. Adelphio viro clarissimo consule.

4 Lo stesso avvenne simultaneamente nelle Galliae, si veda Ep. syn. Episc. Galliae ad Leonem Papam post concilium incerto in loco adunatum 451 (CC 148, pp. 107-110). Cum Leo papa III Nonas Maii a. 451 Ravennio Arelatense exemplum epistulae suae ad Flavianum Constantinopolitanum misisset, ut per eum ad omnium fratrum et consacerdotum notitiam perveniretur, Ravennio auctore multi episcopi provinciarum Viennensis, Narbonensium et Alpium maritimarum convenerunt, qui hanc epistolam Domino Papae Leoni miserunt […].

5 ODC, s.v. Tome of Leo, p. 1631.

6 Seguì la comunicazione della piena adesione alla cristologia romana e la sottoscrizione di tutti i vescovi convenuti – cfr. Leo ep. 97,3: Eusebius episcopus Mediolanensis Ecclesiae, in omnia supra scripta consensi et subscripsi: anathema dicens his qui de incarnationis Dominicae sacramento impia senserunt […].

7 Gli Unni di Attila, per testimonianza dello storico longobardo Paulus Diaconus, in glossa allo storico dei Goti, Iordanes, transitarono per Concordia, Altinus, Padua, Vicentia, Verona, Brixia e Bergomum, capitolando a Ticinum e a Mediolanum – Paul. Diac. hist. Rom. XIV 11. Ancor più esplicito, Paul Diac. hist. Rom. 15: […] Mediolanum Ticinusque (Hunni) diripiunt.

8 PCBE II/2, s.v. Maximus 14, pp. 1471 s. Si veda Maxim. Taurin. homil. 94.

9 Ancora oggi festa della Dedicazione della Cattedrale a Milano. Fra i numerosi studi storico-archeologici riguardanti la basilica e l’operato di Eusebius basti citare D. Kinney, Le chiese paleocristiane di Mediolanum, in C. Bertelli (ed.), Il millennio ambrosiano. Milano una capitale da Ambrogio ai carolingi, I, Milano 1987, 51-7; S. Lusuardi Siena 1990, La ‘basilica nova’ (S. Tecla), in AA. VV., Milano capitale, 106-8.

10 PLRE II, s.v. Avitus 5, pp. 196-8; PCBE II/1, s.v. Eparchius Avitus 1, pp. 229 s.

11 Catal. archiepisc. Mediol., p. 103.

Index nominum – Index rerum sacrarum – Index geographicus – Index rerum notabilium

Index nominum

Adelphius (consul) Leo. ep. 83;
Avitus (imperator) Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
Ceretius Leo. ep. 97,2-3;
Eusebius (episcopus) Leo. epp. 83, 97, 1-3; Enn. carm. 2, 84; Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2; G. Colombo, Libellus de situ civitatis Mediolani. Appendice III. Catal. archiepisc. Mediol., p. 103; CIL V/2, p. 617.1;
Leo (Papa, sanctus) Leo. epp. 83, 97, 1-3;
Marcianus (augustus) Id. ep. 83;
Missianus Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
Recimer (Ricimer) Ivi.

Index rerum sacrarum

amicus Dei Enn. carm. 2, 84;
anathema Leo ep. 97,3;
beatitudo Id. ep. 97,1;
Christus Leo ep. 97,1; CIL V/2, p. 617.1;
coepiscopus / episcopus Leo. epp. 83, 97, 1-3; Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
ecclesia Leo ep. 97,3;
fides Id. ep. 97,1-2;
frater Ivi;
incarnatio Dominica Leo ep. 97,3;
pontifex Enn. carm. 2, 84;
sacramentum Leo ep. 97,3;
sanctitas, sanctus Id. ep. 97,1-2;
synodica (epistula) Id. ep. 97,1;
templum CIL V/2, p. 617.1;
Titan Enn. carm. 2, 84;
votum CIL V/2, p. 617.1.

Index geographicus

Constantinopolis Leo. ep. 83;
Graius (<Graecia) Enn. carm. 2, 84;
Liguri (<Liguria) Ivi;
Mediolanensis (<Mediolanum) Leo ep. 97,1-3; G. Colombo, Libellus de situ civitatis Mediolani. Appendice III. Catal. archiepisc. Mediol., p. 103; CIL V/2, p. 617.1;
Oriens Leo ep. 97,1-2;
Placentia Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2.

Index rerum notabilium

amicitia Enn. carm. 2, 84;
clementia Leo ep. 83;
consul Ivi;
epistola, littera Leo epp. 83, 97,1-2;
exercitus Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
fiducia Leo ep. 83;
finis Enn. carm. 2, 84;
flamma CIL V/2, p. 617.1;
hospes Enn. carm. 2, 84;
imperator Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
legatio Leo. ep. 97,1;
magister militum Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
meritum CIL V/2, p. 617.1;
patricius Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
plebs Enn. carm. 2, 84;
proelium Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
robur Ivi;
socius Enn. carm. 2, 84; Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2;
vita Add. ad. Prosp. Haun. a. 456,2.
Dotta 1951 = Cesare Dotta, Calcedonia e Milano, Ambrosius, XXVII, fasc. nn. 11/12 (1951), 121-129.

Gini 1966 = Pietro Gini, Sant’Abondio: l’uomo e il santo, introduzione in L. Balzaretti (ed.), Sant’Abondio: la basilica romanica di Como, Milano 1966, 7-21.

Gini 1984 = Pietro Gini, S. Abondio vescovo e patrono di Como, in AA. VV., S. Abbondio. Lo spazio e il tempo. Tradizione storica e recupero architettonico, Roma 1984, 24-28.

Kinney 1987 = D. Kinney, Le chiese paleocristiane di Mediolanum, in C. Bertelli (ed.), Il millennio ambrosiano. Milano una capitale da Ambrogio ai carolingi, I, Milano 1987, 48-79 (in part. 51-57).

Lusuardi Siena 1990 = Silvia Lusuardi Siena 1990, La ‘basilica nova’ (S. Tecla), in AA. VV., Milano capitale dell’Impero romano (286-402 d.C.), Milano 1990, 106-108.

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